Per capire cosa sono i tessuti a navetta è importante essere a conoscenza del processo produttivo dei tessuti. Le stoffe vengono tessute con dei telai a navetta incrociando i filati in modi differenti. I tessuti a navetta sono tutti quelli che sono prodotti attraverso l’incrocio di fili chiamati rispettivamente trama (fili disposti orizzontalmente) e ordito (fili disposti verticalmente).
Il risultato dell’intreccio di trama e ordito formano una stoffa con superficie compatta, stabile e resistente. Con il temine “armatura” si indica il tipo e il modo di concatenamento dei fili di trama e ordito.
Come avviene l’orditura
La prima operazione industriale di tessitura è l’orditura che avviene con il caricamento di rocche di filo sulla cantra.
La cantra è un macchinario usato nell’industria tessile per il caricamento del filato su un orditoio. Consiste in una batteria di rocchetti disposti in modo da consentirne lo srotolamento in modo agevole.
Nel passato le cantre erano costruite in legno, un pianale o struttura verticale dotata di chiodi o tondini metallici regolarmente distribuiti in modo che i rocchetti di legno che vi venivano infilati non si toccassero e potessero srotolarsi senza far ingarbugliare il filo.
Nell’odierna industria tessile sono macchinari complessi, con varie intelaiature metalliche verticali che portano centinaia di rocche del peso di circa un chilo. Le intelaiature vengono mosse su guide dentate da motori elettrici.


La loro unione tramite un apposito cilindro chiamato aspo e conseguente preparazione del subbio cioè l’elemento del telaio dove viene avvolto tutto il filo necessario per l’ordito, già predisposto con il numero di fili al centimetro,che viene poi caricato sul retro del telaio.
Il Telaio
I fili del subbio vengono portati in avanti e per armature semplici e disegni geometrici di piccole dimensioni, si infilano nei licci,un sistema di barre che formano la ratiera e, comandate da un motore a camme, nel caso dei telai industriali, alzano ed abbassano alternativamente le sezioni di fili nella sequenza data dall’armatura scelta.
Questo movimento crea lo spazio chiamato bocca d’ordito attraverso il quale passa la trama che, arrivando da un lato, verrà pressata contro le precedenti da un pettine, formando il tessuto che verrà quindi avvolto sul cilindro anteriore del telaio.
Nel 1795 Joseph Marie Jacquard inventò l’ingegnosa macchina che una volta infilato ogni singolo filo in un apposito piombino/contrappeso alzerà singolarmente tutti i fili di ordito permettendo di ottenere intrecci e disegni molto più grandi e complessi.
Una volta deciso come organizzare l’apertura della bocca d’ordito, occorre trasportare la trama da un lato all’altro.
Sebbene in alcuni paesi, la trama venga inserita ancora manualmente, il più vecchio sistema meccanico inventato dall’uomo nel 1950 è la navetta.

Si tratta di un contenitore di legno appuntito in cui viene inserita la spola di filato che, spinta da un battitore, passa da un lato (cimossa) all’altro del telaio, depositando il filo nella bocca d’ordito che poi verrà pressato dal pettine.
Di seguito è presentato lo schema di un telaio artigianale con tutte le parti finora presentate.

Nel corso degli ultimi anni si sono perfezionati altri metodi di trasporto della trama con:
- pinza singola che aggancia la trama e la trasporta dall’altra parte
- pinze doppie in cui la prima aggancia la trama che a metà telaio la passa alla seconda che arriverà in fondo.
- proiettile una sfera che aggancia la trama e viene “sparata” dall’altra parte,
- getto d’acqua o aria viene gettato un spruzzo d’acqua o aria a forte pressione che trasporta il filo.
Solamente con la navetta e la pinza, però, si possono utilizzare tutti i tipi di filato; con gli altri sistemi vi sono delle limitazioni tecniche che consentono l’impiego solo di specifiche composizioni di filato.
Le armature
Le principali armature che possono essere create attraverso il telaio a navetta sono: tela, saia e raso.
TELA

1 filo d’ordito si intreccia con 1 trama. Questa è la struttura più semplice, ma anche la più chiusa e dà origine a un tessuto stabile, forte e durevole.
SAIA o TWILL

1 filo di trama si intreccia con due fili d’ordito ( o viceversa) formando una rigatura diagonale.
RASO

una serie di 4/7 fili d’ordito vengono sovrapposti a uno solo di trama. Questa è l’armatura più “slegata” ma che genera tessuti più lucidi, in quanto permette alla luce di riflettersi su una superficie molto liscia, come su uno specchio.
Tela
Nella tela il filo di trama alterna continuamente i passaggi al di sotto e al di sopra dei fili di ordito, generando un intreccio regolare, con un diritto del tessuto uguale al rovescio. L’armatura a tela è molto resistente, ma tende ad essere piuttosto rigida e a sgualcirsi più facilmente. L’armatura a tela viene spesso usata come base per i ricami.
Fra le varianti dei tessuti con armatura a tela si trovano la batista, il crêpe, il percalle, la stamigna, il taffetà, il gros grain, lo chiffon, il cretonne e il calicot (quest’ultimo detto anche “cencio della nonna”).
Saia
Nella saia gli intrecci fra trama ed ordito sono meno fitti, e sono disposti in modo tale che sul tessuto appaiano delle diagonali. Queste diagonali possono anche alternarsi in versi opposti generando una figura a lisca di pesce. I tessuti a saia si adattano più facilmente alle forme rispetto alla tela, sono più morbidi e , non fanno grinze, e sono dunque adatti alla produzione di abbigliamento.
Un esempio molto noto di armatura a saia è il denim utilizzato per i jeans. Rientrano nella categoria delle saie anche il tartan, il tweed, la gabardina, la batavia, il fustagno, il pied de poule ed il loden.
Raso
Nel raso gli intrecci fra il filo di trama e l’ordito sono meno fitti rispetto alla tela e alla saia. Il minor numero di intrecci fa si che il tessuto ottenuto con questa armatura sia più liscio, e quindi più lucido, dal lato diritto (dove si vedono i fili di ordito), mentre è più ruvido dal lato rovescio (a dominante trama). Il minor numero di intrecci fa anche si che il raso sia più morbido rispetto alle altre due armature principali. Lo svantaggio è che tende ad essere più delicato, proprio perché trama e ordito sono più slegate. Il raso è di solito realizzato con filati fini, uniformi e lucidi, che esaltano la lucentezza e la morbidezza tipiche di quest’armatura. Quando il raso è realizzato in cotone, per ottenere il grado desiderato di lucentezza si può effettuare una lavorazione di calandratura. Il raso costituisce la base per la realizzazione del rasatello, del broccato, del damasco e del lampasso.
Ognuna di queste tre armature e i rispettivi tessuti verranno trattati nei prossimi articoli.